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Disegni a matita

Leonardo da Vinci in Valle Po, a matita

Questa riflessione nasce da un’idea che ha preso forma dentro di me durante l’ultimo anno, nel pieno delle attività dedicate alla mia serie di mostre di disegno a matita dedicate a Vincent Van Gogh. Tutto è nato in maniera spontanea, quasi per caso: mentre parlavo di alcuni autori, nella mia mente cominciavano ad emergere collegamenti inaspettati, intuizioni che mi spingevano verso una nuova direzione creativa.

Durante le ore libere da scuola, mi sono ritrovato a passeggiare spesso tra gli incantevoli vicoli della collina di Saluzzo. Quelle lunghe vie acciottolate, circondate da edifici storici di rara bellezza, mi hanno regalato momenti di profonda contemplazione. È in questi frammenti di silenzio urbano che ha preso corpo l’idea di un Leonardo da Vinci “alpino”, in dialogo immaginario con la Valle Po.

Da sempre, Leonardo mi affascina con la sua aura di genio universale. Ma accanto alle sue creazioni autentiche, molte opere gli sono state attribuite nel tempo, contribuendo a creare un mosaico complesso e, talvolta, controverso. Ciò che più colpisce, però, è la sua abilità nel rielaborare idee già esistenti: con uno sguardo visionario, riusciva a trasformarle in progetti del tutto nuovi. Il suo talento prodigioso nel disegno era la chiave d’accesso a mondi di sapere, innovazione e riconoscimento sociale.

Oltre a essere artista e inventore, Leonardo fu anche scenografo, musicista, persino barzellettiere. Questo lato ludico lo rendeva piacevole e simpatico al primo incontro, un talento relazionale che facilitava l’ingresso nelle corti nobiliari più prestigiose. Era, a tutti gli effetti, una “superstar” del tardo Medioevo.

Non posso affermare con certezza che Leonardo abbia effettivamente visitato la Valle Po, ma nei suoi scritti compare un riferimento al Montebracco, ai piedi del Monviso. È possibile che ne abbia semplicemente sentito parlare o che vi abbia soggiornato. Se così fosse, ciò darebbe maggiore credibilità alla teoria che collega il genio toscano all’enigmatico Cenacolo Revellese, un’opera ancora oggi avvolta nel mistero. Coincidenza? Forse no.

Con questo progetto intitolato Leonardo da Vinci in Valle Po, a matita, desidero esplorare questo legame immaginifico tra il genio rinascimentale e il paesaggio piemontese. Le mie riflessioni, raccolte in alcuni collegamenti e appunti, saranno approfondite nei mesi a venire in una conferenza che accompagnerà l’esposizione artistica, dove i disegni si faranno racconto e la matita diventerà strumento di evocazione, per questa idea immaginaria di Leonardo mentre passeggia tra i vicoli del Marchesato...

 

Appuntamenti previsti per le prossime mostre:

-Venerdì 20 marzo 2026 → UniTre Bricherasio

-Ottobre 2025 → Spazio Culturale Piemontese(Saluzzo)

-Febbraio 2026 → Palazzo Drago Verzuolo


 

Considerazioni sull'ultima Cena:

-Considerazioni ultima cena


 

Lavori esposti:

-Cenacolo Vinciano(Milano)

-Cenacolo Revellese

-Salita Malacarne - Saluzzo

-Autoritratto Leonardo da Vinci(presunto)

-Leonardo presso il giardino di fronte all'ex Istituto d'Arte


 

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