www.bertinettobartolomeodavide.it

 

Riboflavina o Vitamina B2

La riboflavina, o vitamina B2, è coinvolta nelle reazioni di ossidazione e nel metabolismo energetico. Si trova nel fegato, nel lievito di birra, nel latte, nello yogurt e nel fegato. Una carenza di questa vitamina si osserva come conseguenza di alcune patologie, quali l’ipertiroidismo, la cirrosi epatica e il diabete mellito.
La riboflavina (o vitamina B2) venne isolata per la prima volta nel 1927 ad opera di Paul Gyorgy. Successivamente si vide anche che il latte presenta elevate concentrazioni di tale sostanza che, per tale motivo, all’inizio venne denominata lattoflavina. In un primo tempo era stata denominata vitamina G.

Il chiarimento della sua struttura chimica e la constatazione della presenza di una molecola di ribitolo fece sì che il nome della vitamina venne cambiato in quello di riboflavina. Nel 1935 avvenne la sintesi di tale composto ad opera di Richard Kuhn.
 

Viene assorbita nell'intestino tenue e trasportata nel fegato e in altri tessuti, dove si trasforma in coenzima Flavinmono nucleotide (FMN) e Flavindinucleotide (FAD) intervenendo in reazioni di ossidoriduzione importanti nel quadro metabolico energetico cellulare.


La riboflavina è un composto eterociclico ottenuto da una molecola di flavina cui è legata una catena formata da ribitolo. È un composto di colore giallo poco solubile in acqua, stabile al calore (la cottura ne determina l’inattvazione di solo il 10-20% del quantitativo totale) e fluorescente qualora sottoposto a luce ultravioletta.

Se colpito dalla luce, si determina una reazione di fotolisi che produce il distacco di un radicale ribitolo e conseguente perdita dell’azione vitaminica. Si lega alle proteine plasmatiche e trasportata nel fegato e in altri tessuti, si trasforma nei coenzimi Flavinmononucleotide (FMN) e Flavindinucleotide (FAD) intervenendo in reazioni di ossidoriduzione importanti nel quadro metabolico energetico cellulare.

La riboflavina si trova negli alimenti principalmente come forma fosforilata. Essa, per essere assorbita, viene defosforilata da specifiche fosfatasi che si trovano nell’intestino tenue. Successivamente la vitamina viene assorbita tramite un sistema di trasporto ATP-dipendente saturabile. E' molto diffusa sia negli alimenti di origine vegetale che animale. Vegetali a foglia verde, lievito di birra, fegato, reni e cuore di più animali, uova e latte sono ricchi di vitamina B2. E' idrosolubile, quindi l'uso eccessivo di acqua o la cottura prolungata dei vegetali ne determinano una notevole perdita.


La riboflavina viene trasportata nel sangue legata ad alcune proteine plasmatiche, soprattutto albumina ed altre globuline quali IgA, IgG ed IgM. Dal sangue essa raggiunge il fegato ed altri tessuti dove viene successivamente trasformata in flavin-mononucleotide (FMN) e flavin-adenin-dinucleotide (FAD), le due forme coenzimatiche.

Circa il 12% della vitamina assunta con la dieta viene eliminata con le urine sotto forma di riboflavina.
La conversione della riboflavine nelle due forme coenzimatiche avviene attraverso reazioni di fosforilazioni:

Le due forme coenzimatiche sono componenti essenziali degli enzimi flavinici, funzionando da gruppi prostetici. Essi intervengono in varie reazioni di ossidoriduzione del metabolismo dei carboidrati, proteine e lipidi tra cui: decarbossilazione ossidativa del piruvato, ossidazione di acidi grassi ed aminoacidi, trasporto degli elettroni durante la fosforilazione ossidativa. Viene calcolato sulla base delle calorie introdotte a causa del ruolo della vitamina B2 nel metabolismo energetico. 0,6 mg1000 Kcal. è il livello raccomandato per una corretta alimentazione.

La riboflavina ed il suo 5'-fosfato sono additivi alimentari censiti dall'Unione Europea e identificati rispettivamente dalle sigle E 101 e E 101a.

La riboflavina, in natura, è abbondantemente presente. Si trova nelle verdure, nel lievito e soprattutto nel latte, nel fegato, nel cuore, nel rene e nell’albume dell’uovo. Nelle verdure il contenuto della vitamina è presente soprattutto nelle parti a crescita attiva e diminuisce allorché la pianta smette di crescere. Anche nel latte la quantità di riboflavina può essere variabile a seconda del tipo di alimentazione degli animali produttori. Nei tessuti dei mammiferi la vitamina è presente nella forma coenzimatica.

La riboflavina è coinvolta in moltissime reazioni metaboliche che possono riguardare anche altre vitamine. Ciò significa che uno stato carenziale di riboflavina può portare ad uno stato pluricarenziale di altre vitamine. La carenza di Riboflavina, rara nel nostro Paese, determina un arresto della crescita, dermatiti, lesioni ai bordi delle labbra e patologie oculari. L'eccesso di vitamina B2 viene eliminato con le urine.

In corso di carenza di riboflavina si rilevano tra l’altro: alterazioni mitocondriali, inibizione della conversione della vitamina B6 nelle sue forme coenzimatiche (con conseguente pellagra), aumento della perossidazione lipidica, anemia da carenza di ferro, aumento della sintesi di glutatione e conseguente diminuzione degli aminoacidi coinvolti in questo processo.

A livello macroscopico si rileva arresto della crescita e comparsa di una sindrome simile alla pellagra caratterizzata da lesioni delle mucose e dell’epitelio dell’occhio (vascolarizzazione bilaterale della cornea, congiuntivite ed opacità), dell’apparato gastrointestinale e delle zone di passaggio tra cute e mucose (caratteristica è la stomatite angolare).

Si ha dolore e/o bruciore alle labbra, alla lingua od alla bocca e difficoltà a deglutire e masticare, pallore, formazione di screpolature e ragadi dolorose, dermatite seborroica. Si può anche avere lacrimazione, bruciore e prurito oculari e diminuzione dell’acutezza visiva.

La riboflavina è importante nel metabolismo energetico per cui il fabbisogno giornaliero viene calcolato in base alle calorie che vengono introdotte. Attualmente si consiglia un introito giornaliero di 0,6 mg/1000 Kcal. Una piccola quantità di riboflavina viene fornita dalla flora intestinale.

Poiché il sistema di assorbimento della riboflavina è saturabile (sembra che non superi i 25 mg) e visto che pare esistere un limite massimo di accumulo di tale vitamina nell’organismo, non ne sono noti effetti tossici da assunzione anche per lunghi periodi.

Un punto di interesse è legato ad un prodotto presente sul mercato da molti anni e che ormai sembra essere introvabile nelle farmacie italiane: FACOVIT collirio. Studiato per la cura della cataratta, basato su testosterone proprionato, rubidio, vitamina B2 e altri principi attivi. Sicuramente un farmaco altamente efficace, per via della scarsa fiducia riposta nelle terapie ormonali da parte dei medici Italiani è ormai caduto in un quasi completo disuso. Prodotto certamente efficace ed utilizzato moltissimo per terapie doping nelle preparazioni sportive per via iniettabile...

 

Vitamina A(Retinolo) - Vitamine gruppo B - Vitamina B1(Tiamina) - Vitamina B2(Riboflavina) - Vitamina B3(Niacina) - Vitamina B4(Adenina) - Vitamina B5(acido pantotenico) - Vitamina B6(piridossina) - Vitamina B7(colina) - Vitamina B8(biotina) - Vitamina B9(acido folico) - Vitamina B10(acido paraminobenzoico PABA) - Vitamina B12(cobalamina) - Vitamina C(acido ascorbico) - Vitamina D(calciferolo) - Vitamina E(tocoferolo) - Vitamina H - Vitamina K(fillochinone)